mercoledì 6 luglio 2011

Criminali psicopatici – Ted Bundy


I criminali psicopatici riescono a ingannare anche gli esperti, sostiene Paul Ekman, autore del famoso libro I volti della menzogna (Giunti 1989), fonte di ispirazione per la fortunata serie televisiva Lie to me.

Ekman riporta in nota (p. 42) la seguente citazione: “Robert Resllser, un funzionario dell’Unità di scienze comportamentali dell’FBI … che ha intervistato 36 pluriomicidi ha dichiarato: la maggior parte di loro sono persone normali all’aspetto e alla conversazione … Anne Rule, una ex poliziotta, studiosa di psicologia e autrice di cinque libri su questo tipo di criminali … ha avuto modo di dare un’occhiata nella personalità di uno di loro quando, per una spaventosa coincidenza, si è trovata a lavorare per qualche tempo nello stesso ufficio con Ted Bundy (in seguito condannato per una serie di omicidi, alcuni dei quali commessi proprio in quel periodo). Fecero rapidamente amicizia. Ha raccontato la Rule: Ted era un tale manipolatore che non si sapeva mai se fingeva o no … La personalità antisociale sembra sempre sincera, la facciata è assolutamente perfetta. Credevo di sapere dove guardare, ma quando lavoravo con Ted non ho notato nemmeno un segnale che lo tradisse in qualche modo”.

Tuttavia guardando la scrittura, qualche cosa di strano nella personalità di Ted Bundy si intuisce a prima vista.



La presenza dei segni Fluida e Attaccata, uniti all’assenza di larghezza tra parole, conferma la spontaneità del movimento di relazione messo in atto, al punto che possiamo attribuire alla scrittura qualche grado di Angoli C.

Ciò che appare, invece, come significativo segnale di allarme è tutto ciò che riguarda la zona inferiore, normalmente riferita alla parte istintuale, caratterizzata da una vistosa dilatazione degli allunghi relativi alle lettere g-p-f. Il fenomeno è interpretabile come una forma di accumulo di fantasie, anche sessuali, che rigonfiano la mente, rendendo difficile il loro controllo.

Abbiamo poi dei vistosi ricci dell’ammanieramento preventivo, rigidi, che originano dalla zona inferiore, assimilabili a dei ricci della mitomania del III tipo, che confermano la forza delle sue idee fisse.


Certo, sulla base della sola scrittura, non si può prevedere che siamo di fronte ad un serial killer di tale portata: Ted Bundy (1946-1989) confessò di essere l’autore di 26 omicidi a sfondo sessuale di giovani donne. Ma con ogni evidenza sul piano grafologico appare segnato da un anomalo, eccessivo radicamento nella zona istintuale e dalla presenza di fissazioni e fantasie che la sua struttura di personalità era incapace di contenere.