mercoledì 31 marzo 2010

Edgar Lee Masters: l'avvocato poeta


Lo scrittore e poeta americano Edgar Lee Masters (1869-1950), avvocato di professione, ma meglio conosciuto per la sua raccolta di poesie, Antologia di Spoon River, esemplifica in modo egregio le difficoltà legate all'individuazione delle attitudini professionali dalla scrittura: ma ci si vede la vocazione del giurista o la sensibilità del poeta?

La scrittrice Fernanda Pivano, che ha tradotto la famosa raccolta, racconta: «Ero una ragazza quando ho letto per la prima volta Spoon River: me l'aveva portata Cesare Pavese, una mattina che gli avevo chiesto che differenza c'è tra la letteratura americana e quella inglese»(1). Fu un vero colpo di fulmine: «L'aprii proprio alla metà, e trovai una poesia che finiva così: mentre la baciavo con l'anima sulle labbra, l'anima d'improvviso mi fuggì. Chissà perché questi versi mi mozzarono il fiato: è così difficile spiegare le reazioni degli adolescenti[1]».

E per gli studiosi di maschile e femminile, ecco una riflessione del poeta sulla chimica dell'amore.

TRAINOR, IL FARMACISTA

Solo il chimico può dire, e non sempre,
cosa verrà fuori dall'unione
di fluidi o solidi.
E chi può dire
come uomini e donne reagiranno
fra loro, o quali figli ne risulteranno?
C'erano Benjamin Pantier e sua moglie,
buoni in sé stessi, ma cattivi l'uno con l'altro:
lui ossigeno, lei idrogeno,
loro figlio, un fuoco devastatore.
Io, Trainor, il farmacista, un mescolatore di sostanze chimiche,
morto mentre facevo un esperimento,
vissi senza sposarmi.


1 - Fernanda Pivano nell'introduzione all'edizione italiana della Antologia di Spoon River (http://it.wikipedia.org/wiki/Antologia_di_Spoon_River)