domenica 28 febbraio 2010

Egon Schiele a Milano


E' stata inaugurata al Palazzo Reale di Milano una mostra dedicata all'artista austriaco Egon Schiele (1890-1918).
Guardando il suo autoritratto (a sinistra) è difficile credere che il suo primo amore sia stata la pittura di Klimt, da cui presto si stacca, trasformando il decorativismo della linea klimtiana in un segno aspro e nervoso di drammatica incisività espressiva.

Significativo rappresentante dell'espressionismo tedesco, brillante disegnatore, Egon Schiele spinse in senso drammatico l'erotismo moderato di Klimt, presentando un sesso crudo, fatto di nudi estremamente magri e sfiniti, utilizzando una linea tagliente ed incisiva per esprimere la sua angoscia e per mostrare impietosamente il drammatico disfacimento fisico e morale legato alla condizione umana. Muore a Vienna a soli 28 anni.

La prima scrittura pare essere una lettera alla moglie scritta dal fronte nel 1915, in seguito allo scoppio della prima guerra mondiale. Tuttavia già più di un anno prima della morte emerge un netto peggioramento delle sue condizioni psicologiche: la grafia somiglia sempre di più ai suoi quadri, denotando un'interiorità estremamente risentita, aggressiva, che inevitabilmente proietta all'esterno la visione di un mondo ostile, crudele, violento, fatto di angoli acuti, strettezza di lettere e tra lettere, intozzature di primo modo, aste rette come pugnali. La luce si è spenta, l'abbondanza ha lasciato il piano della Terra, e ciò che resta è solo la visione di un mondo spietato che divora i suoi figli, dopo averli torturati in ogni modo possibile. A questo punto, però, è difficile continuare a vivere.