
Non manca mai di stupire questo suo totale disinteresse per recitare il ruolo di genio, che i mass media erano ansiosi di attribuirgli!

Appunti grafologici su fatti e personaggi
"E' quanto mai strabiliante considerare il gran numero di teoremi generali, la cui deduzione metodica richiede le più elevate capacità di analisi matematica, da lui scoperti grazie a una sorta di intuito, con la sicurezza dell'istinto, senza l'ausilio di una sola formula matematica."(1)
In pratica si è verificato il fatto che, nonostante Moretti stesso avesse individuato in Luisetto il maggior conoscitore del suo metodo, a Urbino giravano insistenti voci di corridoio che sostenevano che, in realtà, le analisi grafologiche di padre Luisetto, così devoto al Moretti, fossero un po’ sballate. Sull’altro fronte le battute erano altrettanto drastiche: Luisetto, se interrogato in merito, non si curava di sfumare la sua netta opinione secondo cui a Urbino veniva insegnata la grafologia da persone che non avevano una reale competenza in merito.
Comunque siano andate le cose, ci troviamo ora di fronte ad un vero colpo di spugna: l'eliminazione di tutte (con l'unica eccezione del Trattato) le introduzioni di Giovanni Luisetto dalle ristampe dei libri di Moretti.
Non so proprio quale sia la versione ufficiale di un fatto che si presenta chiaramente come l'oscuramento definitivo di quello che Moretti considerava, sotto moltissimi aspetti, il suo erede.Sembra ormai definitivamente chiarito il contributo di quanti resero possibile a Watson e Crick la scoperta della struttura del materiale genetico, la famosa "doppia elica", che spiega il modo attraverso il quale il Dna si trasmette da un organismo ad un altro. È il 1953 ed il DNA viene alla ribalta: fino allora, si sapeva solo che il Dna era la sostanza che conteneva tutte le informazioni necessarie alla vita. Le cronache del tempo esaltarono il fatto ma non menzionarono la scienziata senza la quale la scoperta non sarebbe stata possibile: Rosalind Franklin.
È a lei che, nel 1951, il direttore del dipartimento di biofisica dell’Università di Londra affida il compito di decifrare la struttura del Dna. In poco tempo, Rosalind mette a frutto i suoi studi e perfeziona la cristallografia a raggi X, una tecnica innovativa che utilizza i raggi X per fotografare i costituenti di tutti i materiali viventi e non viventi, gli atomi. Utilizzando la cristallografia, Franklin riuscì a fare la prima fotografia dello scheletro del Dna e della sua conformazione arrotolata. Fu quella fotografia, insieme ai dati da lei elaborati, che permise a James Watson e Francis Crick, venuti segretamente in possesso del materiale, di pubblicare nel 1953 la dettagliata descrizione della molecola. Dieci anni dopo, quella pubblicazione valse a Watson, Crick ed a Maurice Wilkins, uno scienziato che lavorava nello stesso laboratorio della Franklin, il premio Nobel per la medicina e la fisiologia. Nessun riconoscimento fu invece assegnato a Rosalind Franklin, la donna che, con le sue fotografie, permise la più grande rivoluzione scientifica del XX secolo e che perfezionò la tecnica della cristallografia a raggi X, ancora oggi il modo principale di decifrare la struttura e la forma delle molecole biologiche. Nell’anonimato, Rosalind Franklin muore di cancro nel 1958.
"Dopo un'operazione alle corde vocali, subita nel 1910, come ben testimoniato dai dischi, la voce divenne ancora più brunita, talune agilità gli furono precluse e sempre più faticoso divenne l'uso della mezzavoce. Ciò non di meno Caruso rimase un interprete inarrivabile per impeto e passionalità e, almeno fino al si acuto, in grado di afferrare di slancio acuti tonanti che mandavano in visibilio il pubblico e risuonavano anche nelle numerose incisioni di canzoni napoletane. L'onerosissima tecnica vocale elaborata da Caruso fu certamente corresponsabile della sua morte prematura che, peraltro, valse a consacrare il mito del "tenore dei tenori" prima che un reale declino ne potesse intaccare la gloria."
Rosita Forbes (1890-1967), dopo un primo addestramento al pericolo e ai nervi saldi come guidatrice di ambulanze durante la prima guerra mondiale, nel due decenni successivi si dedicò all'esplorazione di remoti luoghi in Africa e Asia, descrivendo le sue esperienze in brillanti ed intensi libri di viaggi.
Ma che tipo di scrittura avranno mai gli esploratori, siano essi uomini o donne?
Qual è la funzione dominante?
E' l'intuizione che fornisce il fiuto e l'orientamento istintivo, o al contrario è la funzione sensazione (junghiana) ad essere altamente sviluppata in modo che non sfugga niente nell'osservazione dei particolari del mondo fisico, tutti rilevanti ai fini della sopravvivenza?