giovedì 28 febbraio 2008

L'emancipazione delle donne: Rosita Forbes










Rosita Forbes (1890-1967), dopo un primo addestramento al pericolo e ai nervi saldi come guidatrice di ambulanze durante la prima guerra mondiale, nel due decenni successivi si dedicò all'esplorazione di remoti luoghi in Africa e Asia, descrivendo le sue esperienze in brillanti ed intensi libri di viaggi.

Ma che tipo di scrittura avranno mai gli esploratori, siano essi uomini o donne?

Qual è la funzione dominante?

E' l'intuizione che fornisce il fiuto e l'orientamento istintivo, o al contrario è la funzione sensazione (junghiana) ad essere altamente sviluppata in modo che non sfugga niente nell'osservazione dei particolari del mondo fisico, tutti rilevanti ai fini della sopravvivenza?


Qui abbiamo proprio la visione nitida di chi vede tutto e ha una fortissima memoria materiale (Stretta, Accurata, Pendente).

Quindi decisamente è la funzione sensazione ad essere in posizione dominante.

E in più, sì, proprio le aste rette per non mollare.

sabato 16 febbraio 2008

L'emancipazione delle donne: Mary Cassat


Se dovessimo analizzare il movimento di emancipazione femminile dal punto di vista grafologico, è facile vedere che, mentre attualmente le donne usano molto come strategia difensiva il segno Accurata piuttosto che l'angolo, in passato non era così.
La pittrice americana Mary Cassat (1844-1926), che ha dovuto superare enormi resistenze famigliari, sociali e culturali per diventare quello che sentiva di essere - una pittrice impressionista, vale a dire qualcosa di oggettivamente difficile, reso ancor più difficile dal fatto di essere lei una donna e per di più anche americana - mostra nella scrittura la quantità di difese che ha dovuto mettere in atto per portare fino in fondo il suo progetto: l'angolo, in primo luogo, sostenuto da una potente ipercritica, in un contesto di focalizzazione molto mirata (Stretta di lettere, Acuta) e di inflessibilità (Aste rette).

























I suoi quadri, invece, presentano una straordinaria morbidezza e un forte interesse per una delle tematiche più improntate alla tenerezza del sentimento: la maternità.