
Harry Truman divenne presidente nelle ultime fasi della seconda guerra mondiale (12.04.45). Spettò a lui, dunque, la grave decisione di sganciare la prima bomba atomica su Hiroshima, il 6 agosto 1945, e la seconda su Nagasaki, tre giorni dopo.
Le bombe erano state costruite nel megalaboratorio di Los Alamos da un gruppo di scienziati diretti dal fisico Robert Oppenheimer, che il 17 marzo 1946 confessò a Harry Truman: "
Sento che abbiamo le mani macchiate di sangue". Pare che il Presidente degli Stati Uniti abbia risposto: "
Poco male, verrà via sotto il rubinetto". Aggiungendo disgustato poco dopo al Sottosegretario di Stato Dean Acheson: "
Non portarmi più quell'individuo. Dopotutto, lui non ha fatto altro che fabbricare la bomba. Sono io che l'ho fatta scoppiare!" (1)
Al di là del fatto che il dialogo si sia svolto proprio in questi termini, tali da testimoniare la freddezza del politico, è comunque interessante gettare uno sguardo sulla struttura di personalità che ha fronteggiato un momento tanto critico per le sorti dell'umanità.

La durezza, in effetti, gli appartiene come estensione delle Aste rette: 10/10 del segno, che "
impennano l'io nell'inflessibilità", come dice Moretti; ma anche "
il soggetto, messo nel cimento dei contrasti, sa trovare il modo di affrontarli."
Decisioni guidate da notevoli capacità intuitive (Disuguale metodicamente), ma prive di ponderazione (scarso Largo tra parole), quindi adatto a rappresentare la sicurezza soggettiva (intellettiva e morale) nel movimento di espressione di sé, in un momento in cui di certezze su cosa era giusto fare probabilmente ce n'erano poche; e non è detto che la sicurezza sentita sia sempre anche del tutto rispondente all'oggettività dei fatti, che magari richiederebbero una ulteriore indagine.
("
l'inflessibilità ... tende a non piegarsi per discutere, per cui può facilmente dar luogo ad errori, i quali sostenuti a qualunque costo diventano menzogne"; "l'inflessibilità ... non ammette la lotta e non si abbassa a discutere.")

I ricci saltuari, prolungati in linea retta, rafforzano la sicurezza anche nel movimento di relazione, per cui se l'interlocutore non ha proprio capito che deve cedere, la personalità può mettere in atto, in aggiunta alle modalità abituali, l'assalto diretto (ricci dell'arditezza, a volte anche della collera).
1. dalla recensione della biografia
Oppenheimer, di Abraham Pais, Mondadori Editore, pubblicata su Repubblica il 24.05.07