lunedì 21 aprile 2008

Il soprano Nellie Melba: una voce potente





































Helen Porter Armstrong (1861-1931), adottò il nome di Nellie Melba in ricordo della sua città natale, Melbourne.
Abbandonò l'Australia a 27 anni trasferendosi a Parigi per studiare canto. Ben presto fu scritturata dai più importanti teatri d'opera del mondo.
La sua voce, distribuita su tre ottave di estensione, fece di lei l'interprete ideale per la nascente industria discografica.
La sua voce di soprano lirico, dotata di notevole agilità, fu particolarmente apprezzata in Inghilterra e negli Stati Uniti. Di lei rimangono oggi oltre duecento registrazioni in un repertorio che spaziano dall'opera italiana a quella tedesca a quella francese.



Nel suo libro di grafologia somatica, Il corpo umano dalla scrittura, Moretti indica le caratteristiche della voce atta per il canto:

1. TONO (sonorità): scrittura con aste munite di chiaroscuri naturali in un contesto di fluidità. "La voce sonora ... suppone tutta la libertà di oscillare secondo il tono."

2. INTENSITÀ: può essere drammatica e lirica. "La voce drammatica ha per segni grafologici il chiaroscuro naturale e il segno marcata." (come nella scrittura di Nellie Melba). "La voce lirica ha per segno il chiaroscuro naturale in una scrittura non marcata." (Callas)

"l'arte si desume da altri segni, e principalmente dal segno Sinuosa e dal segno dis. met.
Il primo segno dà agio all'artista di sentire il sentimento del pubblico e creare una corrente tra lui e l'uditorio; il secondo segno gli dà la potenza dell'arte. Ci sono dei cantanti e delle cantanti ammaliatrici appunto per la congiunzione dei segni dis. met. e sinuosa." (C.U., 198)


Osservazione di una non esperta di musica: la marcatura mi sembra eccessiva per la sensibilità attuale, ma giustifica l'eccezionalità dell'estensione.

Da segnalare l'intensità del segno Aperture capo A-O, che favorisce l'interpretazione del sentimento passionale.

1 commento:

  1. Interessante, sarebbe molto più interessante fare una vera analisi grafologica morettiana, rilevando la parte affettiva attiva, intellettiva e somatica. Per constatare se i segni grafologici, ma soprattutto le combinazioni grafologiche; della parte intellettiva e affettiva attiva corrispondossero anche alla parte somatica

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