sabato 26 gennaio 2008

Thomas S. Eliot e il modernismo

Il modernismo, inteso come movimento letterario sviluppatosi fra il 1912 e la Seconda Guerra Mondiale, interessa qui dal punto di vista tecnico come forma poetica basata sull'accostamento di immagini, temi, frammenti, in assenza di linguaggio discorsivo.

La poesia di Eliot rientra in questa corrente: non presenta, cioè, un'ordinata sequenza di pensieri, quanto una serie di immagini o di quadri non collegati l'uno all'altro da connessioni logiche. Il passaggio da un'immagine ad un altra è continuo, brusco e volutamente "strano".

L'innovazione tecnica con cui Eliot esprime la propria poetica è il "correlativo oggettivo": il tentativo di comunicare i propri sentimenti non in prima persona, liricamente, ma attraverso oggetti, situazioni o eventi che - come corrispondenza non personale di quel dato sentire - siano in grado di evocare una emozione.

























La scrittura, in modo assai prevedibile, presenta i segni Disuguale metodicamente, (originalità di pensiero e di sentimento), Staccata (tendenza all'analisi) e Parca (ricerca dell'essenzialità del pensiero e della frase).
Sorprende, invece, l'intensità del segno Contorta: tendenza diretta al controllo materiale, alla psicologia un po' brusca, piuttosto stroncante, perfettamente in linea, però, con il suo desiderio di oggettività rigorosa.
Infatti coloro che hanno il segno Contorta tendono alla meccanica, in quanto questa è basata sul controllo degli ingranaggi. "Il controllo per essere vero ed efficace deve stare nella oggettività come gli ingranaggi stanno nella oggettività della loro funzione. Colui che ha Contorta ha la tendenza diretta ad essere nella oggettività." (G. Moretti, T, 243).

giovedì 17 gennaio 2008

Charles Baudelaire e la poesia moderna


Formalmente ineccepibile ma intensamente emotivo e partecipe dei dolori del mondo: una miscela che in lui diventa esplosiva.
La pubblicazione nel 1857 del suo capolavoro "I fiori del male" sconcerta il pubblico del tempo.
Impossibile restare indifferenti alla sua poesia, alla sua capacità descrittiva, raffinatissima nell'uso del linguaggio e della metrica; ma non è certo il tipo che si accontenta di comporre parole, in quanto i temi che affronta puntano dritti a quel disagio esistenziale, che hanno fatto di lui il simbolo del disadattato a vita, uno sperimentatore a oltranza di ogni forma di trasgressione, e un anticipatore della poesia moderna.
Un grande amore per la vita in tutte le sue manifestazioni, nel bene e nel male, anche nei suoi aspetti più moderni (l'alienazione metropolitana, le trasformazioni inquietanti nel processo di industrializzazione per cui "fiumi di carbone salgono in cielo") e l'impossibilità di sentirsi parte del mondo. Il frequente ricorso a immagini tratte dalla simbologia religiosa (inferni, paradisi, limbi, angeli, demoni) senza - apparentemente - riuscire a incontrare quel Dio che cercava.


















Ma in realtà è proprio lo sguardo che pone sul mondo duale ad essere espressione di una intensa spiritualità. Ad esempio la poesia "Donne dannate" incanta per la complessità di ciò che ha colto nel femminile "dannato" e del suo bisogno di questo femminile "dannato", che lo porta a concludere:

O vergini, o demoni, mostri, martiri, grandi spiriti spregiatori della realtà, assetate d'infinito, devoti o baccanti, piene ora di gridi ora di pianti,
o voi che la mia anima ha inseguito nel vostro inferno, sorelle, tanto più vi amo quanto più vi compiango per i vostri cupi dolori, per le vostre seti mai saziate, per le urne d'amore di cui traboccano i vostri cuori.






































Grafologicamente risulta evidente l'inquietudine interiore (Disuguale metodicamente, Marcata in modo intenso e irregolare), il bisogno di indipendenza (Intozzata I), la tendenza estrema all'essenzialità espressiva (Parca, a volte Staccata) ma anche alla stroncatura (Veloce, Recisa) in un contesto di grande originalità del sentimento e del pensiero.
Suo malgrado, la presenza del segno Pendente indica la presenza di un'affettività che ha bisogno di riversarsi; quindi non ama la solitudine.
Tendenza alla poesia e non al romanzo per la stringatezza grafica (mitigata dalla presenza di qualche riccio), l'essenzialità del tracciato e la capacità di analisi originale.